C’era una volta un mondo colorato e scintillante che viveva
di luce.
Le persone erano felici, si impegnavano nel loro lavoro e
nelle loro attività quotidiane e arrivavano a sera soddisfatte della loro vita.
Un giorno però un pianeta vagante oscurò la loro stella e
spense tutto, non c’era più luce, non c’era più giorno, non c’era più
normalità.
Nessuno poté più portare avanti le
proprie attività.
Si rinchiusero tutti in casa aspettando che tutto passasse,
che il pianeta se ne andasse per non tornare mai più.
Ma intanto il tempo correva e le persone avevano paura di non
poter più tonare alla vita di prima, che gli altri si dimenticassero di loro,
di non poter essere più felici, di morire.
Allora cominciarono a palare, da dentro le loro case
cominciarono a parlare, a ricordare i vecchi tempi, il loro lavoro, le persone
conosciute, a diffondere le loro memorie a chi non le aveva più, a istruire le
nuove generazioni per tenere in vita quello che rimaneva del loro mondo.
La gente tornò a ricordare, tornò a raccontare, ad avere speranza
in una vita migliore.
In modo che così, quando il pianeta oscuro se ne sarebbe
andato, perché avevano la certezza che se ne sarebbe andato, tutto potesse
riprendere da lì: dai loro ricordi, dai loro racconti perché insieme si supera e
si ricostruisce un nuovo mondo.
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