SENZA OPERETTA

 

SENZA OPERETTA

C’era una volta un mondo colorato e scintillante che viveva di luce.

Le persone erano felici, si impegnavano nel loro lavoro e nelle loro attività quotidiane e arrivavano a sera soddisfatte della loro vita.

Un giorno però un pianeta vagante oscurò la loro stella e spense tutto, non c’era più luce, non c’era più giorno, non c’era più normalità.

Nessuno poté più portare avanti le proprie attività.                                             

Si rinchiusero tutti in casa aspettando che tutto passasse, che il pianeta se ne andasse per non tornare mai più.

Ma intanto il tempo correva e le persone avevano paura di non poter più tonare alla vita di prima, che gli altri si dimenticassero di loro, di non poter essere più felici, di morire.

Allora cominciarono a palare, da dentro le loro case cominciarono a parlare, a ricordare i vecchi tempi, il loro lavoro, le persone conosciute, a diffondere le loro memorie a chi non le aveva più, a istruire le nuove generazioni per tenere in vita quello che rimaneva del loro mondo.

La gente tornò a ricordare, tornò a raccontare, ad avere speranza in una vita migliore.

In modo che così, quando il pianeta oscuro se ne sarebbe andato, perché avevano la certezza che se ne sarebbe andato, tutto potesse riprendere da lì: dai loro ricordi, dai loro racconti perché insieme si supera e si ricostruisce un nuovo mondo.


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